IL BLOG DI HOTEL VILLA DUCCI

2020-06-01

Ripartire è la parola d'ordine!

Ma come si fa a ripartire senza darsi la mano, senza abbracciarsi e soprattutto senza viaggiare con la dovuta serenità che la vacanza, il viaggio, la nostra pausa da ansie e stress, merita? Non sarà facile ma sarà possibile con le dovute cautele e precauzioni. L'hotel Villa Ducci assicura un'oasi di pace nel verde che lo circonda. Perfettamente sanificato in ogni suo ambiente l'hotel è pronto ad ospitare nuovamente i suoi preziosi clienti che saranno ascoltati ed accuditi in ogni loro desiderio. Possibilità di pasti serviti in camera o in un'ampia sala ristorante dove sarà possibile il dovuto distanziamento sociale.

Tanto verde e tanta aria pulita delle colline toscane da respirare senza mascherina, bagno in piscina e aperitivi al tramonto, sempre senza mascherina aspettando il momento in cui togliersi la mascherina non sarà più un atto di trasgressione ma il traguardo del superamento del virus!

 

2020-06-10

La Panzanella

 

Panzanella è il nome toscano di una pietanza estiva rustica un piatto povero di origine contadina, molto semplice, che non necessita di cottura e che veniva consumato nei campi da chi doveva rimanere fuori tutto il giorno. L'origine del nome è incerta, si crede che derivi da l'usanza dei contadini di bagnare il pane secco (per non buttarlo) e di unirlo alle verdure del proprio orto mischiando tutto in un'insalatiera quindi pane in (zanella che significa piatto fondo zuppiera).

 

Ricetta:

  • pomodori maturi 2
  • cetrioli 1
  • basilico 15 foglie
  • sale fino q.b.
  • pepe nero q.b.
  • pane Toscano a fette 400 gaceto di vino bianco 3 cucchiai
  • cipolle rosse una grande
  • olio extravergine d'oliva q.b.

Per preparare la panzanella sbucciate e tagliate la cipolla a fettine sottili e metteteli in ammollo in una ciotolina con dell'acqua e un cucchiaio di aceto per almeno due ore. Mondate lavate e tagliate a pezzettini il pomodoro. Sbucciate lavate e tagliate a rondelle sottili il cetriolo. Prendete 4 fette di pane Toscano (potete togliere la crosta a seconda dei gusti) quindi bagnatelo con una soluzione di acqua e aceto (un cucchiaio) senza inzuppare troppo. Una volta che il pane si sarà ammorbidito strizzatelo, spezzettate grossolanamente con le mani e mettetelo in un'insalatiera capiente. Scolate la cipolla e unitela al pane, aggiungente il pomodoro, il cetriolo e le foglie di basilico spezzettate a mano. Amalgamate delicatamente tutti gli ingredienti aiutandovi con un cucchiaio. Condite il tutto con dell'olio extravergine di oliva poi aggiustate di sale e pepe. Mescolate nuovamente e assaggiate e se necessario aggiungete altro aceto. Fate riposare la panzanella in frigorifero per almeno un'ora affinché si insaporisca. Toglietela dal frigo almeno un quarto d'ora prima di servirla ed abbinarla ad una Vernaccia di San Gimignano.

 

2020-06-20

La vernaccia di San Gimignano

 

Questi, e mostro col dito, è Bonagiunta,

Bonagiunta da Lucca: e quella faccia

di là da lui più che l'altra trapunta

ebbe la Santa Chiesa in le sue braccia:

dal Torso fu, e purga per digiuno

l'anguille di Bolsena e la Vernaccia.

Dante Alighieri Purg. XXIV 19-24

 

Dante nella sua Divina commedia aggirandosi tra i Golosi del Purgatorio incontra Papa Martino IV reo di essere stato vinto troppo spesso dalla voglia di Vernaccia. L'origine del nome Vernaccia è in certo, forse prende il nome dal latino vernaculum (del posto) ho altre ipotesi farebbero di scendere il nome da verno, gelido.

L'inizio della produzione viene collocato intorno al 1200 per mano di un certo Vieri de' Bardi e dei suoi figli. Il primo documento ufficiale risale invece al 1276 e si tratta degli ordinamenti della gabella del comune di San Gimignano che dimostrano come il commercio di questo vino fosse già fiorente e redditizio: tre soldi per ogni somma di Vernaccia portata fuori dal comune. Alla fine del XIII secolo la Vernaccia era già un vino di pregio presente sulla tavola dei Nobili dell'epoca.

.... È una perfetta bevanda da signori et è gran peccato che questo luogo non ne faccia assai. (Della natura dei vini e dei viaggi di Paolo III)

La Vernaccia di San Gimignano è prodotto infatti in una ristretta zona della Toscana tra Siena, Pisa e Firenze, San Gimignano appunto. È stato il primo vino italiano a ricevere il marchio DOC nel 1966 e nel 1993 la DOCG.